Roma. È in libreria Le vite sghembe, il nuovo romanzo di Francesco Zanarini edito da Edizioni Ensemble.
Nell?era di Internet, in un mondo di frontiere aperte che corre sempre più veloce, tutto sembra a portata di
mano. Eppure una schiera di giovani insegue le proprie vite senza mai raggiungerle: lavori precari, case con mutui
inaccessibili, famiglie instabili, indipendenza economica rinviata a data da destinarsi. Mentre i telegiornali
ripetono il mantra dell?impoverimento materiale, i progetti si fanno sempre più lontani per le nuove generazioni
che stanno diventando povere sì, ma soprattutto di speranze ed opportunità. Le vite sghembe è la storia di Gillo,
matematico trentenne, ed alcuni suoi coetanei che tentano di crescere in un mondo vecchio cercando soluzioni
individuali per un problema collettivo. Impegnati a coltivare il proprio orto fatto di cravatte e caramelle, disimparano
a condividere, ad unire le forze, finendo isolati in un ghetto dove tutto è omologato e a norma.
Il sentiero di Gillo verso i propri obiettivi diventerà presto una guerra individuale. Un percorso ripido fatto di
bivi, di amori impervi e di rabbie, di tratti esposti, di passioni in salita e di dubbi. Catapultato verso un groviglio
di vittorie e sconfitte sarà un funambolo rassegnato, impaurito, arrabbiato, in equilibrio sul gorgo perfido della
precarietà. Non mancano episodi leggeri e divertenti in cui Gillo e i suoi amici, soprattutto Elio e Fuzzy, ci
regalano rocambolesche evasioni e ritirate impreviste. La provvisorietà però è un rumore di fondo che si attacca
alle vite private di tutti i personaggi come l?edera ai tralicci, e non le lascia. Mina le relazioni, i sentimenti, le famiglie, le
unioni col virus delle incertezze.
Le vite sghembe è un album di fotografie. Scatti di una realtà ben riferita con uno stile graffiante e provocatorio,
sottilmente sarcastico. Il lavoro somministrato come un sedativo, le fottutissime lotte del sessantotto e il Sistema che si
riorganizza. Un mondo smembrato e riassemblato al contrario in una giostra isterica chiamata Tritatutto Globale, dove si
incontrano un uomo straniero invisibile che rovista nell?immondizia, ragazze-velociraptor che corrono verso l?aperitivo,
lavoratori flessibili ed obbedienti su cui si concentra il riflesso dei rischi senza la luce delle possibilità. E dove i padri derubano i figli con lucidità e costanza.
Istantanee usate per raccontare la ricerca del proprio posto nel mondo operata da giovani che vivono in uno
strano ambiguo benessere, nel quale possiedono tutti i comfort tranne l?occasione per costruire se stessi. Serve
coraggio per alzare la voce all?ombra della macchina intoccabile del Sistema, che produce figli impauriti educati a
non ambire, a non desiderare, a non chiedere, ad avere paura.
Giocata sul filo dell?ironia Francesco Zanarini ci racconta una generazione con i suoi tic, i suoi pregi e le sue
fughe, urlando a quella stessa generazione di svegliarsi dall?attesa, di lasciare a casa i meccanismi inculcati per tornare ad avere grandi sentimenti. È ora di reclamare spazio, di ricominciare a fare appunti, di rubare dai libri e dalla realtà.
Francesco Zanarini nasce a Roma nel 1976. Dopo aver conseguito la laurea in Fisica consegue il dottorato di
ricerca in geofisica. Finalista al Premio Villa Torlonia.
Le vite sghembe è il suo primo romanzo.